Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti interpretano Calvino con una installazione in biblioteca ‘Le città invisibili’ – Quotidiano online della provincia di Imperia.

Gli studenti dell’Accademia hanno realizzato materialmente l’invisibilità veicolandola con una composizione di immagini apparentemente in libertà vagante ma sostanzialmente coordinate in un tutt’uno armonioso

 

 

Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti interpretano Calvino con una installazione in biblioteca ‘Le città invisibili di Calvino, sospese in aria diventano visibili’. L’installazione presentata dall’Accademia di Belle Arti di Sanremo nel corridoio della Biblioteca Civica nasce dall’idea del prof. Angelo Ardissone di interpretare artisticamente le ‘Città invisibili’ di Italo Calvino attraverso una trasfigurazione creativa del mondo fantastico dello scrittore, della sua strategia combinatoria che supera i parametri della letteratura convenzionale scardinando le coordinate dello spazio e del tempo per dare la massima dignità al surreale proponendolo come espansione del reale.

 

Gli studenti dell’Accademia hanno realizzato materialmente l’invisibilità veicolandola con una composizione di immagini apparentemente in libertà vagante ma sostanzialmente coordinate in un tutt’uno armonioso che convoglia verso la sfera metafisica con l’intendimento di sollecitare l’osservatore a spingere il pensiero oltre la barriera del reale per portarlo a ‘navigare’ nel mare intangibile ma non ignoto dell’irrealtà immaginata e vissuta con il pensiero nella dimensione del surreale. L’impatto provocato con immediatezza dal colpo d’occhio scatena il desiderio istintivo di superare i limiti del finito che ci circonda per approdare negli interminati spazi dove solo la leggerezza acuta e disinvolta del pensiero sa orientarsi alla sola e irrinunciabile condizione di non dimenticarsi mai che il pensiero è un cattivo padrone ma un ottimo servo e perciò di guidarlo ad agire sui nostri comandi precisi.

 

E’ così che il prof. Ardissone ha portato gli studenti a vivere nel loro pensiero il mondo immaginario di Italo Calvino per decifrarlo e poi riprodurlo con spirito artistico e originalità creativa. Le città invisibili assumono tratti pseudoreali nelle immagini aeree dell’installazione che sembrano vagabondare nell’aria, sospese a fili invisibili che oscillano lasciando loro libertà d’azione ma nello stesso tempo riconducendole all’equilibrio, alla configurazione organica che si addice alla geometria della materia e non all’irrealtà. Partecipa all’operazione la scelta del titolo che è ricavato dall’utilizzo delle lettere iniziali dei nomi delle città invisibili calviniane. Un titolo che costituisce un’identità perché sembra quasi un nome con il suo soprannome o nomignolo. Anche questo contribuisce a rendere visibile l’invisibile associandolo a una situazione molto reale nella sua semplicità.

 

L’invisibile dunque si fa visibile, la metafisica quasi retrocede con la sua specificità e rientra nella fisica di cui conosciamo tutto o quasi, se non altro perché giorno dopo giorno ne facciamo esperienza diretta. Con questa iniziativa di originale abilità creativa si saldano le dimensioni tra loro lontane di reale, irreale e surreale, si coniuga il materiale con l’astrattezza, la fantasia, l’invenzione. Una proposta con cui gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo partecipano alle manifestazioni commemorative di Italo Calvino organizzate dal Museo Civico e dalla Biblioteca Civica lanciando un messaggio forte di fiducia nell’uomo e nelle sue prerogative naturali che fanno del pensiero la dote più importante e qualificante per la ricerca di se stessi e della migliore soluzione delle problematiche esistenziali che ci accompagnano quotidianamente facendoci basculare tra mondo fisico e metafisico sull’onda delle nostre speranze e delle nostre paure alla ricerca di una sicurezza che apra ad un domani sereno e promettente. E il pensiero ci può aiutare in questo caso come nessun altro compagno di viaggio.

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