Oggi si torna a parlare di Nord Europa, ma con un argomento che taglia trasversalmente la questione dell’interior design! Verso la fine del 2016 e per tutto il 2017 infatti si è sentito parlare molto del termine hygge.

Per chi non lo sapesse hygge è un termine danese che non trova un equivalente in italiano, ma che si potrebbe utilizzare per definire un sentimento, un’atmosfera sociale, un’azione correlata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità (cit. Wikipedia). In altre parole potremmo dire che hygge riguarda tutto ciò che con la sua semplicità è capace di donare felicità, purchè sincera e profonda.

Qui tra l’altro bisogna aprire una piccola parentesi: sapevi che il popolo danese è considerato il più felice al mondo? Questo è dovuto al loro profondo senso di benessere, dato dal fatto che riescono a passare gran parte del loro tempo con la famiglia e gli amici. Quindi chi se non i danesi possono permettersi di divulgare questo tipo di consigli!?

L’etimologia di questa parola è molto confusa ed esistono diverse ipotesi sulla sua origine. Tra le parole dalle quali si pensa possa essere derivata troviamo: sentirsi soddisfatti, abbracciarsi e consolare.

Via The Lounge Co.

Purtroppo però nel corso dell’anno il termine hygge è stato utilizzato come una sorta di etichetta per vendere qualsiasi cosa: candele, ricette, libri, tazze, coperte… Addirittura è stato fatto diventare un vero e proprio stile d’arredo!

La verità però è che l’hygge è principalmente uno stile di vita e solo partendo da questo concetto allora lo si può applicare a tutti i contesti che ne riguardano, tra cui anche quello delle mura domestiche. Anzi sono i danesi stessi ad ammettere che la casa è la principale sede dell’hygge. L’hygge poi lo si trova anche in natura e sorprendentemente anche un posto di lavoro lo può essere.

Via Instagram

Ecco come la penso io sull’Hygge

Credo che con il termine hygge si possa ben definire ciò che è il mio concetto di Casa e di Interior.

Ho più volte detto infatti qui sul blog e su tutti i miei canali social che il mio obiettivo è quello di progettare case che abbiano un potere benefico in chi vi abita e lo avevo anche ribadito nel momento in cui avevo stilato il mio manifesto e lo avevo pubblicato. (Lo trovi qui.)

L’hygge dovrebbe essere proprio questo, una condizione di benessere che nasce nella parte più intima di ciascuno di noi e che non si può ottenere acquistando quel cuscino, quella poltrona, mangiando quel piatto o leggendo quel libro!

Detto questo mi voglio pubblicamente opporre ai tanti articoli che ho trovato e letto che stilano consigli, liste di prodotti da acquistare, propongono immagini a somiglianza di quello che dovrebbe essere lo stile hygge.

Ripeto che l’hygge è uno stile di vita e che certamente lo si può e lo si deve far riflettere all’interno della propria casa, ma come tale non può essere messo in pratica semplicemente con una serie di cambiamenti nell’arredamento. Sai perchè? Perchè ciascuno di noi è diverso l’uno dall’altro! Ognuno conduce una vita completamente diversa da quella di un’altra persona e questa vita si compone a sua volta di impegni, interessi, gusti, occupazioni che non possono essere uguali a quelli di qualcun altro.

Via Susan Irene

Conclusione

Una casa per essere ben progettata e quindi generare benessere deve principalmente tenere conto di tutto questo. Perchè non posso imporre ad un gigante di dormire in un letto troppo piccolo per lui, o ad una persona più bassa della media di avere i pensili ad un’altezza “comune”.

Si possono dare dei consigli su come provare lo spirito hygge nella gestualità della vita quotidiana e di come viverlo all’interno della casa, questo si!

Sapevi che il Natale è il periodo più hygge dell’anno? Perchè questo periodo rende ancora più possibile condividere il proprio tempo con amici e familiari, ci si dedica insieme a preparare piatti per la propria famiglia con amore, si creano le decorazioni a mano che poi vengono tramandate di generazione in generazione…

Spero che l’articolo in questione non abbia preso una piega troppo polemica. L’intento era solo quello di analizzare più nel profondo il significato di questo termine che è stato un grande trend per tutto il 2017. E poi volevo condividere con te questa analogia di significato che la parola hygge e la mia filosofia incarnano.

Per il resto, sii hygge!

Via SELF Magazine

P.S. Come al solito ogni commento è ben accetto! Avevi già sentito parlare di questo lifestyle? Condividi il mio pensiero oppure sei di un’altra opinione? Cosa ne pensi? Useresti altre parole per definire l’hygge?

4 risposte

  1. Conosco persone danesi che vivono proprio con questa filosofia, per loro è uno stato d’animo e una condizione che imparano fin da piccoli a mettere in pratica. Per noi è un po’ meno naturale, ma, con un po’ d’impegno, potremmo imparare a goderne anche noi 🙂

    1. Mi piacerebbe tantissimo conoscere una persona danese! Cercherei di passarci insieme la maggior parte del tempo possibile, per imparare ad apprezzare di più le cose semplici e vere della vita ed essere sinceramente felice. Detto così è un po triste, ma purtroppo la verità è che qui nel sud Europa veniamo educati a dare priorità ad altri aspetti della vita (ad esempio il lavoro)…

  2. Sei stata chiarissima; io in effetti avevo capito che hygge fosse un qualcosa legato all’arredamento della casa, ai maglioni XXL, alle tazze di cioccolata calda e al legno! Per me hygge è andare al mare d’estate con le mie amiche e sonnecchiare o leggere sotto l’ombrellone!

    1. Oggi si mettono etichette a tutte le cose pur di riuscire a venderle. Se sei alla ricerca di un nero, ma hanno solo un blu marino, ti diranno che è nero! L’unica arma di difesa che abbiamo è quella di scoprire e imparare. All’inizio sono stata attratta anche io da questo termine pensando fosse uno stile d’arredo, ma leggendo poi ho scoperto la meraviglia che celava dietro!
      E comunque leggendo ciò che è hygge per te vedo che hai centrato in pieno il concetto. Brava! 🙂

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