“Come prendersi cura delle orchidee durante le vacanze ” è un testo di Mara Gordiani.

Finalmente è tempo di vacanze! Dopo un anno di duro lavoro possiamo concederci una meritata pausa all’insegna del relax e dello svago…destinazione mare o montagna!

Dopo aver organizzato il tutto ci rendiamo conto che le nostre orchidee rischiano di rimanere per giorni senz’acquacome si può fare allora?

Dopo tanta dedizione per farle rifiorire ora c’è il rischio di buttare tutto nel cestino dell’umido al rientro dalle nostre ferie e di non poter più ammirare i loro coloratissimi fiori.

Ti basterà veramente poco in termini di tempo ed impegno economico per dare la giusta risposta a questa domanda. Mettere in pratica i miei consigli sarà semplicissimo ed ottenere delle soddisfazioni ancora di più. 

A CHI LASCIARE LE NOSTRE ORCHIDEE?

Il tuo primo pensiero sarà quello di lasciare in custodia le tue amate piante ad un parente o vicino di casa. Ma non sempre si rivela la scelta migliore (purtroppo non tutti hanno il pollice verde), anzi…può rivelarsi addirittura disastrosa per la troppa acqua che gli viene somministrata.

Le orchidee sono piante che hanno bisogno di un’elevata umidità ma non di grandissime quantità di acqua, infatti un eccesso idrico può farle marcire facilmente.

Delegare qualcuno alle innaffiature estive delle orchidee, che le tratti come comuni piante, può non dare i risultati sperati. Anche se sono piante molto resistenti, bisogna fare attenzione a non bagnare dall’alto senza assicurarsi che abbiano il tempo di asciugare completamente prima di sera. Spesso il decesso delle orchidee è dovuta a marciume del colletto, ovvero un ristagno di acqua tra le ascelle fogliari.

In alternativa puoi lasciare le orchidee presso un vivaio di tua fiducia, magari che sia specializzato nella vendita di specie tropicali (quindi con serra annessa), dove possano godere di condizioni climatiche ottimali.

Questa soluzione comporta però un impiego di tempo extra per lo spostamento, spese da sostenere se il servizio è a pagamento ed un’eventuale attacco di cocciniglia cotonosa proveniente dall’esterno (inconveniente da mettere in conto!).

COSA NON FARE CON LE ORCHIDEE, OVVERO “SCONSIGLI PRATICI”

Ovvio che in rete si trova tantissimo materiale sul ‘come fare’, ma basandomi sulla mia personale esperienza ho trovato molti accorgimenti inutili, anzi alcuni se adottati in maniera errata possono creare dei seri danni alle nostre orchidee. Quindi ti sconsiglio di…

● Usare dei cubetti di ghiaccio per creare una riserva di acqua all’interno del vaso. Il ghiaccio rischia di bruciare le radici più superficiali e comunque in poche ore si scioglierebbe lasciando di nuovo la pianta all’asciutto.

● Collocare le tue orchidee all’aperto, anche se possiedi un’area coperta dalle intemperie. In estate fa sempre più caldo all’esterno ed il tasso di umidità risulta essere poco idoneo per il benessere delle piante, a meno che non tu non disponga di un impianto di irrigazione automatica per prato (da far funzionare solo al mattino e ponendo le orchidee in ombra perenne). Un altro rischio consiste nei vari attacchi di parassiti che le altre piante possono portare (cocciniglie, afidi, cimici, ecc.).

● Chiudere ‘ermeticamente’ casa lasciando le orchidee al buio completo e senza ricambio di aria. Trovagli un angolino vicino ad una fonte di luce e di aria (non ne serve tanta, la soluzione è comunque temporanea) non lasciando il tutto in balia dei ladri, farà sicuramente la differenza per il loro ciclo vitale.

● Usare perle di acqua in gel. Oltre ad essere poco economico (2 Euro circa per pianta), le perle non sono propriamente adatte per il substrato delle orchidee. La loro composizione in gel si disgrega pian piano grazie a dei microrganismi presenti nel classico terriccio per piante, quindi non sono pensate per il materiale inerte (bark) usato per la coltivazione delle orchidee in vaso.

COME FARE PER MANTENERE LE ORCHIDEE IN SALUTE

L’esperienza è da sempre la miglior maestra, e dopo aver testato sulle mie orchidee anno dopo anno varie soluzioni, ecco dei consigli che ti potranno aiutare nella gestione delle tue amate piante.

Come prendersi cura delle orchidee durante le vacanze

● Prima della partenza sospendi la somministrazione di concime nell’acqua d’irrigazione, così da evitare un accumulo di sali nel substrato. Durante il periodo in cui verranno lasciate da sole, le orchidee sicuramente avranno una riduzione del ciclo vegetativo (dovuto anche alla riduzione di luce).

● Se hai delle orchidee che hanno ancora uno o più steli fioriti (cosa possibilissima soprattutto se coltivi Phalaenopsis), il mio consiglio è quello di recidere lo stelo, se è già in fioritura avanzata. Può sembrare una pratica poco ortodossa, ma così facendo la pianta risparmierà energie da destinare all’apparato radicale.

● Posiziona le orchidee davanti ad una fonte di luce rispettando i loro bisogni di luminosità. Meglio mettere ad esempio Cattleye, Oncidium, Dendrobium in posizione più avanzata rispetto a Phalaenopsis, Encyclia e Paphiopedilum, evitando così eventuali scottature sulle foglie. Ti suggerisco di seguire uno specifico posizionamento perché alcune specie di orchidee sono più resistenti di altre, ed usarle per ‘proteggere’ le più delicate da raggi solari e calura estiva si rivela una buona pratica (queste specie hanno un recupero abbastanza veloce).

● Mantieni idratate le radici aeree che fuoriescono dal vaso usando dello sfagno vivo o secco. Lo sfagno vivo è ideale ed è più facile da trovare nei garden center rispetto al secco che va ordinato on line. Con la sua capacità di trattenere grandi quantità di liquidi, si posiziona alla base della pianta, proteggendo così le radici dalla calura estiva.

● Metti le orchidee tutte assieme, in un unico ambiente ed il più vicino possibile, così da creare un microclima umido adatto alle loro esigenze (consiglio che ritengo quasi scontato ma che non volevo omettere di scrivere).

COME PRENDERSI CURA DELLE ORCHIDEE DURANTE LE VACANZE: IL MIO METODO PUNTO PER PUNTO (I PARTE)

La mia esperienza di orchidofila mi ha portato ad adottare questa semplice ma valida soluzione quando mi allontano da casa per più giorni. Nonostante io disponga di un orchidario autosufficiente, preferisco non usare elettricità o la rete idrica interna, ma solo pochi materiali facilmente reperibili.

● Per raggruppare tutte le orchidee, uso dei contenitori trasparenti che possono essere acquistati presso ikea e sono disponibili in varie misure. 

● All’interno dei contenitori vado a mettere degli strati di stoffa assorbente (il cotone delle magliette non stampate va benissimo), ne metto un bel po’ perché dovrà essere abbastanza da assorbire molta acqua.

● Metto anche del filo di rame dentro ogni contenitore perché risulta essere tossico per le larve delle zanzare.

● Di solito non effettuo spesso la bagnatura delle orchidee per immersione, eccetto prima di partire. Le tolgo dal loro habitat abituale e le immergo per circa un’ora in sola acqua. Questo fa sì che si idratino a sufficienza e vengano lavati via eventuali sali presenti nel vaso.

● Mi assicuro che non sia rimasta acqua tra i colletti e faccio un controllo per vedere se c’è presenza di parassiti o malattie (in caso ci fossero bisogna trattare la pianta con prodotti appositi e poi isolarla).

● Inoltre aggiungo dello sfagno bagnato e poi strizzato alla base delle piante, questo assicurerà più idratazione alle radici aeree.

COME PRENDERSI CURA DELLE ORCHIDEE DURANTE LE VACANZE: IL MIO METODO PUNTO PER PUNTO (II PARTE)

Ora basterà cercare di metterle nell’ordine giusto e più strette possibile, come in un gioco di incastri. Non importa se alcune piante saranno coperte parzialmente dalle foglie, l’importante è riuscire a creare un cespuglio compatto.

A seconda della posizione che abbiamo scelto, le possiamo lasciare a terra davanti una porta finestra (rimarranno anche più fresche) o su un tavolo/scaffalatura improvvisata per l’occasione. Dovrà esserci anche un ricambio d’aria per prevenire la formazione di funghi (Botrytis).

Faccio il tutto qualche giorno prima della partenza, così da ridurre lo stress per il cambio di posizione.  Infine imbevo la stoffa di acqua (meglio se povera di calcio) cercando di non creare un effetto pozzanghera.

ECCO QUINDI COME PRENDERSI CURA DELLE ORCHIDEE DURANTE LE VACANZE!

Così riesco ad assentarmi tranquillamente per 7 giorni, ma se il clima esterno sarà più fresco e piovoso anche 9.

Nel caso tu abbia pianificato una vacanza di due o più settimane, sarà ben chiedere l’aiuto di qualcuno per il solo rabbocco dell’acqua nella stoffa. Ti basterà solo lasciargli delle bottiglie di acqua, scongiurando così il pericolo di perdite idriche in casa.

Spero che il mio ‘vademecum’ per la cura delle nostre bellissime orchidee ti possa essere di aiuto per ritrovarle in splendida forma, e non avere più il problema di doverle sacrificare ogni estate. 

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi sull’argomento, hai avuto una spiacevole esperienza al tuo ritorno dalle tue vacanze? Mi piacerebbe conoscerla. Di qualunque consiglio hai bisogno puoi anche scrivermi, mi fa sempre piacere condividere la mia passione per le orchidee e il mondo del pollice verde con te.

 Un grandissimo saluto, Mara.

8 risposte

  1. Ho avuto diverse orchidee che mi durano qualche anno ma poi per un motivo o per un altro muiono… Un gran peccato perché mi piacciono tanto!

  2. Ciao Chiara,
    il tuo post capita a fagiolo perché sto per partire e, nonostante il mio pollice nero, le orchidee sono le uniche piante che resistono in casa mia! Grazie per i tuoi consigli preziosi, quella del filo di rame mi mancava proprio!

    1. Ciao Serena, sono contenta di trovare qualcuno che come me riserva il proprio pollice verde solo alle orchidee! Per qualche strano fenomeno io riesco a far morire anche le piante grasse… Comunque questo articolo è merito della bravissima Mara Gordiani. Lei è sempre un passo avanti in fatto di orchidee, ma non solo!

  3. Ciao Chiara, vorrei conferma di un paio di cose : la prima è se lo sfagno va messo a bagno 24 ore prima per poi strizzarlo e utilizzarlo.
    La seconda è se va posizionato proprio sotto il vaso trasparente o sopra intorno alle radici esterne (praticamente appoggiato sulla corteccia)?
    Grazie mille 😉

  4. Ciao Lucia, puoi bagnare lo sfagno anche poco prima di utilizzarlo, strizzalo e poi posizionalo nel vaso, tra le radici che fuoriescono dal bark, così resteranno idratate più a lungo. Sotto il vaso utilizza l’argilla o ancora meglio dei panni di cotone.

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