La scorsa settimana abbiamo parlato dello stile d’arredo retrò, degli anni 50′, 60′ e 70′, dove già saprete che la regina della casa era la donna stereotipata che passava la sua vita a pulire, cucinare e lavare. Bene, oggi invece affronteremo il discorso inverso!

Una volta si era alla ricerca di case grandi e piene di stanze: più erano spaziose e più erano belle, anche se poi non si sapeva cosa fare di tutte quelle stanze. Sale, salotti, sgabuzzini, stanze del cucito e camere per gli ospiti costituivano più una questione di prestigio che di utilità.

Ma lo sappiamo tutti che la casa in qualche modo ha sempre rappresentato lo status symbol dei suoi ospiti.

Oggi però si assiste ad un fenomeno di controtendenza: le case dai piccoli formati. Gli anni passano e le mode cambiano, anche se in questo caso è meglio parlare di necessità e di esigenze.

Anche questa volta ci ha messo lo zampino la famigerata crisi economica come ben capirete. Ma avete fatto bene i conti?

Una persona che possiede la casa in cui vive si trova a dover pagare l’IMU tutti gli anni e più la proprietà è grande e più salato sarà il conto. Nel caso in cui la casa comunque non la possieda, ma la deve comunque mantenere, la spesa più ingente con la quale dovrà fronteggiarsi è quella cosiddetta “della spazzatura” che aumenta con l’aumentare dei mq. La casa poi è molto grande? Aggiungeteci allora tempo per la manutenzione e la pulizia e soldi da investire per un arredamento degno di presentazione. Al giorno d’oggi sono davvero poche le donne che possono permettersi di stare a casa senza lavorare facendosi mantenere dal marito (o dal fidanzato), donne che avrebbero tempo da dedicare alla loro abitazione. Ai tempi di mia nonna era la normalità che la donna stesse a casa a prendersi cura dei bambini, cucinare e pulire. Ma sinceramente a me passerebbe la voglia al solo pensiero di tornare a casa dopo una giornata di lavoro di 8/9 ore, in cui è successo di tutto, e mettermi a pulire e riordinare 100 mq.

Quanto segue non è un elogio alla mia casa, giuro!

Casa mia è di appena 40 mq ed è a misura della coppia che la vive: io e il mio fidanzato! Lui passa quasi tutta la giornata a lavoro e io che oltre al lavoro seguo cento interessi diversi ho davvero pochissimo tempo per sistemare e pulire. Casa nostra però appare sempre presentabile e curata, in quanto abbiamo scelto con cura gli arredi (pochi ma efficaci), non ci sono suppellettili da dover spolverare ogni giorno messi a casaccio solo per riempire spazi vuoti e quello che pulisco e riordino è solo ed esclusivamente lo spazio che Vivo.

La morale che vorrei trasmettervi con tutto questo, prima di passare a presentarvi un caso specifico, è che forse una volta il prestigio di una casa era determinato più dai mq, mentre oggi dalle scelte d’arredo che vengono fatte.

Martina Margaria è un’architetto di Milano che lavora per Milano Abita, uno studio specializzato nella progettazione e arredamento di appartamenti dai 7 ai 25 mq. Martina dice di prendere ispirazione dagli yacht. Da quando si è specializzata nella progettazione di mini appartamenti il suo fatturato è aumentato del 500%. Il prezzo per un lavoro di questo tipo? A partire da 50.000 €.

Vogliamo ancora parlare di prestigio?

Si tratta di una vera e propria tendenza nata nei quartieri di Parigi e New York e solo da pochi anni arrivata anche in Italia.

By Cait Fletcher Photography
By Sara Pereira
By Lea Bo
By Grace Murano

http://www.youtube.com/watch?v=xeYdoWLuoUk

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