Le moodboard nell’arredamento sono uno strumento efficace utilizzato da interior designer e architetti. Vengono impiegate anche da altri professionisti che lavorano nel settore grafico, come stilisti o graphic designer.

La loro utilità e data dalla capacità di comunicare concetti e di dare informazioni utili (per esempio sulla palette colore) difficilmente esprimibili a parole.

Presentare una moodboard a un cliente consente all’interior designer di ricevere una prima conferma delle linee guida da seguire. Queste linee guida riguardano principalmente lo stile, i materiali e i colori che verranno impiegati nello spazio da arredare.

CHE COS’E’ UNA MOODBOARD

Letteralmente una moodboard è una tavola (board) dell’ispirazione (mood). Questa esiste sia in versione materica, che digitale.

Per tavola si intende un supporto sul quale viene realizzato e presentato il processo creativo, ovvero il mood.  Comunemente vengono impiegati fogli di carta, tavole di compensato, file digitali. Va bene qualsiasi strumento permetta di posizionare sopra elementi molto diversi fra loro per consistenza e materiale. Qualunque sia il supporto impiegato, la sua caratteristica principale sarà quella di limitare il meno possibile il processo creativo.

Il mood viene creato attraverso la scelta e una disposizione strategica di elementi diversi. Tali elementi sono i materiali protagonisti nell’arredamento dell’ambiente da realizzare.

I materiali, insieme ai loro colori, riusciranno insieme a trasmettere un vero e proprio mood, ovvero una sensazione.

CONCEPTBOARD E MOODBOARD: DIFFERENZE

I termini concept board e mood board spesso vengono utilizzati come sinonimi. Una differenza, seppur minima, tra i due però esiste.

La moodboard stimola tutti i sensi avvalendosi di materiali, e talvolta anche di profumi.

Moodboard nell'arredamento
Photo by Toa Heftiba on Unsplash

La conceptboard invece lo fa esclusivamente in maniera visiva. Nella concept board infatti si usano immagini per esprimere un concetto. Queste possono fare riferimento ad altri ambienti e spazi arredati, ma anche a universi tematici apparentemente molto lontani tra loro (natura, moda, cibo…).

In entrambi i casi sarà presente uno schema colore ben preciso che dovrà rispecchiare l’idea del progetto finale. Talvolta queste due tecniche possono coesistere su un’unica board, se si ritiene essere il modo più efficace per esprimere un concetto.

Tra le due soluzioni personalmente preferisco avvalermi delle moodboard. Ritengo le moodboard essere molto più efficaci, sebbene ci sia un lavoro di ricerca molto più complesso. In determinate circostanze ho anche impiegato un mix di queste due tecniche aggiungendo magari degli schizzi fatti a mano, o con un programma di modellazione 3D.

COME REALIZZARE UNA MOODBOARD NELL’ARREDAMENTO

Il lavoro dell’interior designer richiede oltre ad un certo livello di competenze tecniche, anche ottime capacità comunicative. Queste caratteristiche devono quindi essere impacchettate in una presentazione estremamente curata sotto ogni punto di vista. L’aspetto estetico rimane quello principale. Tutto ciò al fine di rendere il lavoro svolto il più convincente possibile.

Ecco alcuni consigli per realizzare la moodboard perfetta:

  • Realizza una squadratura del supporto impiegato e lascia un bordo di minimo 1 centimetro da questo limite.
  • Lascia vuoto un margine più ampio in fondo.
  • Usa caratteri chiari.
  • Allinea il più possibile le scritte con i margini del campione.
  • Taglia i campioni quadrati e montali separatamente.
  • Lascia vuota la stessa quantità di spazio ai lati e sopra i campioni.
  • Le soluzioni per soffitto e pareti vanno in alto, quelle per i pavimenti in basso.
  • Una tavola campione può includere l’immagine dei mobili impiegati. Per non riempire troppo però puoi realizzare una brochure esplicativa.

Sarebbe bene avere un proprio archivio di cataloghi e campionari di aziende fornitrici. Così da attingere il materiale da mettere nella moodboard.

Personalmente preferisco le tavole materiche. Quest’ultime trasmettono sicuramente le sensazioni più veritiere. Pensa per esempio a come ogni singolo materiale rifletta la luce, al tatto, o alla possibilità di aggiungere essenze profumate.

Esistono poi ottimi strumenti digitali che permettono di realizzare delle moodboard molto curate. Il più conosciuto è sicuramente Canva.com.

Moodboard nell'arredamento

QUANTO E’ IMPORTANTE L’ISPIRAZIONE PER FORMULARE UN CONCETTO

L’ispirazione è qualcosa di estremamente personale e funziona anche in modo completamente diverso da persona a persona.

L’idea per la formulazione di un concetto può arrivare direttamente dalle informazioni fornite dal cliente durante il briefing, da un particolare oggetto decorativo di sua proprietà, oppure dalle finiture di una sua stanza.

La cosa più importante in questa fase è il rispetto del budget espresso dal committente, del suo stile di vita e dell’edificio.

Personalmente le idee migliori mi sono sempre arrivate durante momenti di svago. Il tempo ricreativo è altamente proficuo per la mia mente. L’ispirazione di cui avevo bisogno l’ho trovata viaggiando, leggendo un libro, praticando sport o passeggiando nella natura.

Il segreto è quello di conoscersi e fare tesoro di ogni esperienza!

IN QUALE FASE PROGETTUALE E’ IMPORTANTE REALIZZARE UNA MOODBOARD

Premetto che ognuno ha il proprio modo di lavorare. Tuttavia la realizzazione di una moodboard nell’arredamento è una di quelle cose che precede il processo progettuale vero e proprio.

Personalmente mi dedico alla realizzazione della moodboard dopo aver avuto un briefieng con il cliente e aver effettuato il primo sopralluogo dell’ambiente da arredare. A questo punto, prima ancora di realizzare la pianta dello stato di fatto, metto in moto la mente e appena l’ispirazione arriva cerco di fissare tutte le idee.

C’è poi chi, dopo aver realizzato la moodboard, continua a lavorare sul progetto d’interior design e presenta il lavoro complessivo una volta concluso.

Moodboard nell'arredamento
Photo by Rebecca on Unsplash

Ecco come organizzo il mio modo di lavorare, però. Mi piace e vedo interesse da parte del cliente quando lo rendo partecipe delle varie fasi progettuali. A moodboard ultimata quindi fisso un appuntamento col committente per presentargliela. Se ho il suo ok continuo con le fasi successive del progetto.

Questo modo di lavorare rende il cliente partecipe e collaborativo. Ma non solo! Permette infatti di risparmiare anche tempo. Se al cliente non dovesse piacere la tua idea, potrai pensare subito ad una soluzione alternativa. Non perdere tempo a correggere: planimetrie, schizzi, modelli 3d e rendering, o quant’altro.

LA TUA ESPERIENZA CON LE MOODBOARD NELL’ARREDAMENTO

Ecco una serie di informazioni e consigli che ti aiuteranno qualora volessi provare a cimentarti nella realizzazione di una moodboard nell’arredamento. Inoltre, se volessi vedere qualche altro esempio di moodboard e di stili per realizzarle, potresti trovare interessanti alcuni esempi che ho già pubblicato. Li trovi qui:

Cambia il look al tuo soggiorno

Home-office of my dreams

Design Time

Non dimenticare di commentare, magari scrivendomi cosa ne pensi delle moodboard nell’arredamento! Ne hai mai realizzata una? Oppure te n’è stata presentata una per un lavoro che avevi commissionato? Non vedo l’ora di leggere il tuo commento! E ricorda di condividere l’articolo sui tuoi social se pensi che possa interessare anche ai tuoi amici e per supportarmi nel mio lavoro. Qui sotto trovi tutti i canali di condivisione. Grazie di cuore!

Chiara Fedele

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