Il concetto di quiet luxury ha guadagnato sempre più risonanza nel mondo del design, partendo dal mondo della moda e arrivando ad influenzare anche il settore lifestyle. Rappresenta un’alternativa raffinata e discreta all’ostentazione spesso associata al lusso. La ricchezza non passa di moda, ma cambiano le modalità per alludere a quest’ultima.

Casa  è dove ti vuoi fermare, che sia un hotel o una vera e propria abitazione. E in un momento come quello attuale, questo trend sintetizza il bisogno di sentirsi rassicurati e protetti. Perciò c’è meno voglia di sperimentare e di osare con colori e materiali, per esempio, a favore di un mix calibrato di sfumature e materie. – Studiopepe

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LO STILE QUIET LUXURY: LA BELLEZZA DELLA SEMPLICITA’

Il quiet luxury, una tendenza che in Cina prende anche il nome di old money, si contraddistingue con uno stile discreto, improntato al classico, palette di tonalità neutre e un’attenzione meticolosa ai dettagli, come i materiali e la qualità della fattura.

Gli arredi e i complementi sono fortemente caratterizzati da un design ponderato, linee pulite e semplici, oltre che per la loro funzionalità. Questi non vengono inseriti all’interno dello spazio al solo fine di riempire il vuoto.

Vi è un grande rispetto per la simmetria e le proporzioni.

I materiali sono pregiati e si attinge principalmente dall’artigianato; ragione per cui i prodotti e le esperienze sono progettati per durare nel tempo, sfidando le tendenze effimere.

Le texture sono stratificate, creando affascinanti mix di materiali grezzi come la pietra, l’intonaco, il metallo e il legno.

La luce gioca un ruolo importantissimo: quella naturale viene valorizzata al massimo, mentre un’illuminazione bassa e a scomparsa (come le strisce nascoste) contribuisce a creare un’atmosfera accogliente, anche illuminando gli angoli e mettendo in risalto gli oggetti.

VINCENT VAN DUYSEN

La dimora in California della famiglia West-Kardashian, progettata da Vincent Van Duysen nel periodo pre-divorzio, impersonava perfettamente questo paradigma.

Quiet luxury
Vincent Van Duysen, HH Penthouse – PH Francois Halard

Vincent Van Duysen, architetto e designer di Anversa e, dal 2016 anche direttore creativo di Molteni&C, è stato uno dei primi a farsi portavoce nel mondo dell’architettura di questa filosofia calma. Il lavoro progettuale di Van Duysen mette al centro l‘essenziale, con un risultato che possiamo definire quasi monastico. Non sono quindi gli arredi i veri protagonisti, ma l’esperienza che si vive attraverso l’impiego di oggetti e materiali eccellenti che trasmettono nell’ospite un senso di opulenza.

Una sorta di silenzio visivo, mirato a promuovere e infondere comfort e benessere. Mi sforzo di creare interni dove le persone possano disconnettersi, staccare la spina.

Van Duysen fa largo impiego di materiali naturali e organici in quanto ritiene che siano capaci d’infondere un senso di serenità e completezza.

HELENA CLUNIES-ROSS

L’interior designer Elena Clunies-Ross è un’altra celebre esponente di questa estetica.

Quiet Luxury
Helena Clunies-Ross

La progettista dice di prendere ispirazione per la realizzazione dei suoi lavori dalla precisione geometrica e dai materiali di lusso tipici dell’Art Déco, dalla danza, dalla musica classica, dai giochi di luce e ombre dettati dalle stagioni in continua evoluzione.

Quest’attrazione verso le sensazioni di calma sono riflesse nel suo interesse per l’arte della meditazione.

Nei miei progetti cerco infatti di creare panorami che conducano delicatamente l’occhio da un punto all’altro, come in una meditazione guidata, allontanando la mente dal caos.

Nel suo lavoro si trovano inoltre parallelismi tra elementi tradizionali e moderni.

Anche la sua formazione ha contribuito notevolmente nel suo approccio alla progettazione. Avendo studiato in un’Accademia di Belle Arti infatti, dimostra una forte propensione per la composizione (proprio come per un’opera d’arte).

Dove c’è ordine, c’è pace.

MINIMALISMO VS QUIET LUXURY

I soldi parlano, la ricchezza sussurra.

Il quiet luxury non è un fenomeno nuovo a tutti gli effetti, ma come si è già verificato in altri periodi storici è stato generato dall’incertezza, in questo caso ereditata dalla pandemia. In altre parole potremmo dire che è un’evoluzione del minimalismo (trend nato dalla crisi finanziaria degli anni ’90 del secolo scorso).

Il minimalismo, a sua volta, arrivava dopo gli eccessi degli eclettici anni Ottanta.

Tuttavia, minimalismo e “quiet luxury” si differenziano nell’approccio a materiali, colori, dettagli e più in generale nell’atmosfera. Mentre il primo adotta un’estetica funzionale e ridotta al minimo, con il secondo ci si riferisce ad ambienti comunque sontuosi e confortevoli. – Wim Pawels, autore ed editore del volume illustrato Quiet Luxury (2023)

Potremmo anzi affermare che il quiet luxury sia proprio una tendenza ricorrente, ciclica, e che le origini di questo lusso ricercato risalirebbero al periodo del Rinascimento italiano.

IL QUIET LUXURY IN BREVE

Il quiet luxury è dunque l’eleganza non urlata di ambienti senza tempo che non invecchiano, ma è anche innanzitutto un approccio e una sorta di filosofia di vita, oltre che un viaggio alla riscoperta delle cose essenziali, fatte bene, che è il vero lusso.

Il quiet luxury è una filosofia che da diversi anni, prima ancora che fosse una tendenza, ho cercato di fare mia nei progetti che realizzo.

Ecco dunque il manifesto del mio approccio all’interior design:

  • Stile discreto, improntato al classico
  • Palette di tonalità neutre
  • Linee pulite e semplici
  • Funzionalità
  • Materiali pregiati
  • Simmetria
  • Proporzioni
  • Artigianalità & ottima fattura
  • Materiali grezzi
  • L’importanza della luce
  • Ispirazione dalla natura

Questo blogpost termina qui, ma… Se vuoi approfondire di più sul quiet luxury trovi ulteriori informazioni qui di seguito: 

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A lunedi, con il prossimo articolo!

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